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mercoledì 24 febbraio 2010

“Peggy e Solomon R. Guggenheim: le avanguardie dell’astrazione”,


Aprirà al pubblico il 20 febbraio 2010 nello spazio espositivo Arca, Chiesa di San Marco, a Vercelli la mostra “Peggy e Solomon R. Guggenheim: le avanguardie dell’astrazione”, promossa dalla Regione Piemonte e dal Comune di Vercelli, in collaborazione con la Collezione Peggy Guggenheim di Venezia.


La mostra, curata da Luca Massimo Barbero, è il terzo momento che completa un grande progetto espositivo iniziato nel 2007 e che ha portato a Vercelli in due anni oltre 80.000 visitatori, che hanno potuto ammirare i capolavori storici del Novecento, attraverso le scelte e le intuizioni artistiche di Peggy Guggenheim. Proprio la prima mostra, incentrata sul surrealismo, venne introdotta dalle parole di Peggy, quando disse “Indossai un orecchino di Tanguy e uno di Calder, per dimostrare la mia imparzialità tra l’arte surrealista e quella astratta”.


Partendo da questo gesto leggero e significativo della mecenate, la mostra mantiene il rapporto biografico tra Peggy stessa e l’altra faccia della famiglia Guggenheim, mostrando la passione per le avanguardie astratte sino al movimento oggi noto come Informale. “Peggy e Solomon R. Guggenheim: le avanguardie dell’astrazione” intende restituire per la prima volta al pubblico europeo il dialogo artistico tra lo zio Solomon R. e la nipote Peggy sul tema dell’astrazione, attraverso un percorso che, nello scambio e implementazione delle due collezioni, raccoglie le più grandi figure della storia dell’arte del XX secolo. Se Solomon R. fonda nel 1937 a New York il Museum of Non Objective Panting (Museo della pittura non oggettiva) basato sull’idea purista dell’astrazione come assenza di figura, Peggy si orienta invece su una scelta più “trasgressiva”, quella del Surrealismo, non trascurando però di acquistare i capolavori delle avanguardie astratte che la porteranno nel secondo dopoguerra ad includere nella sua collezione capolavori della nuova pittura astratta sino all’informale.


La mostra delinea per il pubblico un percorso esaustivo e affascinante: oltre 50 capolavori, provenienti in gran parte dalla collezione newyorkese, tra i quali spiccano artisti come Paul Cezanne, Georges Seurat, Georges Braque, Henri Matisse, Robert Delaunay, Alexander Calder, fino agli artisti italiani amati da Peggy, Edmondo Bacci, Tancredi e Emilio Vedova. I due Guggenheim hanno in comune una passione, quella per la grande scuola europea dell’astrazione e per due grandi maestri del periodo, Vasily Kandinsky e Piet Mondrian, figure centrali nell’allestimento di Vercelli. La mostra, realizzata con la collaborazione produttiva di Giunti Arte mostre musei, che ne pubblica anche il catalogo, prevede un intenso programma di iniziative di promozione e di supporto informativo e didattico.


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